Palermo – Una storia paradossale quella che ha per protagonista Antonio Vaccarella, invalido civile ultracentenario palermitano a cui è stato detto di attendere almeno un anno perché la sua pratica per ottenere i benefici previsti dalla legge 104 venga esaminata ed evasa.
L’uomo, che il prossimo agosto compirà 103 anni e che già da oltre 25 anni percepisce dall’Inps l’indennità di accompagnamento in virtù di un’invalidità civile riconosciuta nella misura del 100%, si è recato presso gli uffici per l’invalidità civile di Palermo per richiedere i trattamenti fisioterapici gratuiti previsti dalla normativa. Ma con grande stupore e sconforto, si è sentito rispondere che avrebbe dovuto attendere almeno 12 mesi prima che la sua richiesta venisse esaminata.
“Papà oggi non cammina più e ha bisogno di cure, come si fa a dire ad una persona di 102 anni che dovrà aspettare un anno intero? Dov’è lo Stato?” ha dichiarato sconsolato il figlio Giacinto, noto questore in pensione. La legge 104 prevede che le pratiche per l’invalidità vengano evase in 4 mesi, ma nel caso del signor Vaccarella i tempi si sono inspiegabilmente allungati.
Un paradosso, se si considera che appena un anno fa, nel gennaio 2023 in occasione della Giornata della Memoria, il sindaco di Palermo Lagalla aveva tributato un pubblico encomio al signor Vaccarella, scoprendo una targa in suo onore nel Giardino dei Giusti. Questo perché nel 1943, durante il servizio militare a Roma, Antonio Vaccarella aveva rischiato la vita per salvare una famiglia di ebrei dalla deportazione.
Di fronte a questa kafkiana vicenda burocratica, il figlio Giacinto ha deciso di scrivere una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un appello che non è caduto nel vuoto, dal momento che tra due mesi il signor Vaccarella dovrebbe essere convocato dagli uffici competenti. La speranza è che questa assurda storia possa risolversi quanto prima, restituendo dignità e diritti a un uomo che alla veneranda età di quasi 103 anni merita dalle istituzioni italiane ben altro trattamento.